Onorevoli Colleghi! - I prelievi faunistici e gli abbattimenti selettivi, necessari per ricomporre squilibri ecologici, sono finora un contenuto meramente eventuale dei regolamenti e delle discipline che regolano le aree naturali protette. La conseguenza è che, in assenza di una precisa stima delle necessità di riequilibrio dell'ecosistema, la gestione degli abbattimenti e dei prelievi causati dal sovrapopolamento risulta inidonea.
      Le specie selvatiche che dimorano nei parchi naturali possono continuare ad essere oggetto passivo di una generalizzata apposizione di vincoli e divieti: lo «sviluppo compatibile» richiede maggiore attenzione da parte del legislatore al fine di garantire, da una parte, un riequilibrio ambientale dei parchi e degli animali e, dall'altra parte, una giusta tutela degli interessi del mondo agricolo.
      Ma ciò non può avvenire generalizzando la conoscenza in ordine al numero di capi da abbattere per mantenere l'equilibrio, sottovalutando le problematiche relative ai casi di consanguineità che si stanno determinando e non tenendo conto dei danni che gli animali provocano ai raccolti e delle questioni legate in generale alla sicurezza dei cittadini.
      La presente proposta di legge si prefigge, dunque, di intervenire su alcune disposizioni della legge 6 dicembre 1991, n. 394, legge quadro sulle aree protette, in conformità a quanto previsto da altri progetti di legge presentati alle Camere e che, in modi diversi, hanno affrontato le stesse problematiche e previsto modifiche alla medesima legge quadro.
      Lo scopo della presente proposta di legge è, in particolare, quello di modificare talune norme della legge quadro per contemperare gli interessi della popolazione residente nei parchi naturali e nelle aree naturali protette con la salvaguardia e la tutela del rispettivo territorio e delle specie faunistiche che lo abitano.

 

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